Data evento: 
24/01/2018

Musica, Poesia e Danza: la Ballata e il Madrigale del XIV° Secolo

 

A cura de L'Offerta Musicale di Venezia

 

Interpreti: gruppo "Ars Cantus mensurabilis"

 

Musiche di:

F, Landini, G. de Machaut, P. de Vitry, P. da Firenze, N. da Peruia e anonimi del XIV° Secolo

 

L’argomento proposto e’ costituito da una analisi del rapporto fra musica, poesia e danza nel XIV secolo.

La poesia trobadorica trova il suo corrispondente in Italia nel Dolce Stil Novo (Guinizzelli, Cavalcanti e i primi lavori di Dante). La letteratura Italiana, proprio con Dante inizia quel percorso che la porterà ad una netta superiorità al rispetto agli altro contesti Europei, ma l’argomento Cavalleresco (anche se profondamente inserito in un contesto ormai assolutamente urbanistico) rimarrà il topos della poesia in musica.

Sara’ occasione per confrontare il Trecento musicale Francese ancora legato al periodo gotico e il Trecento musicale Italiano già proiettato verso una visione Rinascimentale.

Per quanto riguardo le danze nulla sappiamo di preciso circa le coreografie, ma siamo certi che differenti tipi di danza venissero praticati. Boccaccio e Giovanni da Prato ci illuminano’ sulla società Fiorentina dell’epoca e, per analogia, possiamo ritenere che nei contesti signorili Italiani e non solo, danza canto e poesia si trovassero in una situazione di unione come ai tempi dell’antica Mousikè greca.

Per quanto riguarda specificamente la musica, il Quattordicesimo secolo e’ il momento della Ars Nova e cioè il momento in cui si sviluppa e si perfeziona la notazione mensurale (in uso nell'ultima parte del XIII° Secolo sino al Seicento). L’esigenza di comporre musica a più parti, già profondamente sentita nel secolo precedente aveva richiesto il perfezionamento della notazione musicale in quanto riguarda la durata delle note superando quindi il concetto di ritmica verbale che aveva informato il canto piano dei secoli precedenti. In un certo senso la musica ora prende una posizione dominante rispetto al testo e possiamo, senza dubbio, parlare di composizione musicale a pieno titolo.

 

An exploration of the relationship between music, poetry and dance in the XIV century.

Poetry in the Trobadour tradition finds its outlet in Italy in the ‘Dolce Stil Novo’ (Sweet New Style) in the oevre of Guinizzelli, Cavalcanti and in the early works of Dante. Indeed it is Dante, who places Italian Literature on its way to supremecy over other European literary contexts. Courtly Love (even if now firmly placed in an absolute urban context) however, remains the topos of poetry in music.

We will compare French Music of the 1300s, whose zeitgeist (Spirit of the time) was still Gothic, to its equivalent in Italy, which was already projected towards a Renaissance manner of thinking.

Of the dance of the period, we have no precise information of choreography, but we can be certain that different specific dances did take place. Boccaccio and Giovanni da Prato vividly present us with Florentine society of the times and in analogy, we can be sure that in the Italy of the Signorie (and not only in Italy); dance, song and poetry found themselves in union as in the Mousiké of Ancient Greece.

Of music, the fourteenth century is the time of the Ars Nova; the moment when measured musical notation develops and is perfected. The need to compose music for more than one part playing or singing at a time, already strongly felt in the preceding century, meant a need to perfect musical notation in regards to duration of the notes. Leaving behind the concept of composing to the rhythms of speech, which had dominated singing in the previous centuries, music now took the dominant position in respect to its text thus we can, without doubt, speak of musical compositions in the fullest sense of the word.

 

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